Sans sagesse nourrie d'altruisme, la sience et la politique sont des armes à double tranchant, l'éthique est aveugle, l'art futile, les émotions sauvages et la spiritualité illusoire. La science n'engendre pas la sagesse. Seules les qualités humaines peuvent guider notre utilisation du monde. Il existe dans le monde macroscopique une interaction
qui relie l'univers tout entier. Chaque partie porte en elle la totalité,
et de chaque partie dèpend tout le reste. (Matthieu Ricard) |
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Un maestro Wu Li non insegna: danza con il suo allievo perché
sa che l'universo danza con lui. Gary Zukav è il nostro maestro Wu Li e ci
conduce per mano nella danza. E all'improvviso la fisica, che a noi osservatori
era sembrata incomprensibile, si rivela un regno scintillante di creazione
continua, di continue trasformazioni e annullamenti. Sorpresi, ci rendiamo conto
che anche noi possiamo prendere parte alla danza, che da sempre siamo parte
della danza. |
Conosciamo gli amminoacidi, i neurotrasmettitori, i cromosomi
e gli enzimi, ma non conosciamo l'anima. Poiché non possediamo alcuna
credenza nella sacralità della vita, la vita stessa viene distrutta, brutalizzata
e troncata. La distruzione della vita di uomini, piante e animali, oltre
che dell'intero pianeta, diminuirebbe in modo notevole o cesserebbe del
tutto se nella nostra specie ci fosse un principio attivo di considerazione. |
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I fit for them - I seek the Dark till I am thorough fit.
The labor is a sober one with this sufficient sweet that abstinence of mine
produce a purer food for them, if I succeed, if not I had the transport of the
Aim - |
Il "Divino" è tutta la conoscenza che dobbiamo acquistare,
tutto il potere che dobbiamo ottenere, tutto l'amore che dobbiamo diventare,
tutta la perfezione che dobbiamo raggiungere, tutto l'armonioso, progressivo
equilibrio che dobbiamo manifestare nella luce e nella gioia, tutti i nuovi,
sconosciuti splendori che devono realizzarsi sulla terra. L'universo è stato
fatto per unire materia e spirito, i due estremi della coscienza e quando li
si unisce ci si accorge che i due estremi sono esattamente la stessa cosa: un
tutto unico e innumerevole contemporaneamente. Il centro dell'uomo è l'essere
psichico, la dimora, in noi, del Divino immanente. Noi chiamiamo unificazione
l'organizzazione e l'armonizzazione di tutte le parti dell'essere mentale,
vitale e fisico intorno al centro psichico. Questa unificazione fa sì che ogni
attività dell'uomo diventi la giusta espressione della volontà e della presenza
divine. |
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E' probabilmente vero in linea di massima che della storia
del pensiero umano gli sviluppi più fruttuosi si verificano spesso ai punti d'
interferenza tra due diverse linee di pensiero. Queste linee possono avere le
loro radici in parti assolutamente diverse della cultura umana in tempi diversi
e in ambienti culturali diversi o di diverse tradizioni religiose; perciò, se
esse realmente s'incontrano, cioè, se vengono a trovarsi in rapporti
sufficientemente stretti da dare origine a un'effettiva interazione, si può
allora sperare che possano seguirne nuovi e interessanti sviluppi. |
I saw them cross the twilight of an age, the sun-eyed children
of a marvellous dawn...the massive barrier-breakers of the world...the architects
of immortality...bodies made beautiful by the Spirit's light, carrying the magic
world, the mystic fire, carrying the Dionysian cup of joy... |
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Invece di vivere come viene viene, perduti in una folla di
pensieri non solo privi di interesse, ma esasperanti come un disco rotto,
riannodare i fili sparsi della coscienza e lavorare - lavorare su se stessi -
in ogni istante. Dire che qualcuno sprofonda in un "inferno eterno" è una crudele
assurdità: quando mai l'anima, la Luce, potrebbe restare prigioniera di vibrazioni
così basse? Sarebbe come dire che l'infrarosso domina l'ultravioletto. Il simile
si ricongiunge al suo simile, sempre e dovunque, qui come altrove. Se esistesse
un inferno eterno, potrebbe essere soltanto il luogo di una gioia senza fine;
poiché Dio è gioia, non esiste altra eternità che quella della Sua beatitudine.
La gioia, sì, se usiamo volerla: non la croce, ma l'alloro, dovrebbe essere la
conquista che si prefigge l'anima umana. E invece gli uomini restano innamorati
del dolore...perciò Cristo è ancora appeso alla sua croce in Gerusalemme.
Diventando cosciente, ciascuno di noi diventa costruttore del cielo e redentore
della terra. Ecco perché questa vita ha un'importanza così eccezionale, ecco
perché i guardiani della menzogna si accaniscono a predicarci l'aldilà: dobbiamo
sbrigarci a fare il nostro lavoro qui perché é soltanto qui che possiamo farlo
davvero. Non aspettatevi niente dalla morte, è la vita la vostra salvezza. E' in
vita che bisogna trasformarsi. |
L'energia spesa nel lavoro interiore attivo si trasforma
immediatamente in una nuova riserva, ma quella spesa nel lavoro passivo è perduta
per sempre. Uno dei mezzi migliori per risvegliare il desiderio di lavorare su
di sé è quello di rendersi conto che si può morire da un momento all'altro. Ma
bisogna imparare a non dimenticarselo. Qui non ci sono né russi, né inglesi, né
ebrei, né cristiani, ma soltanto uomini che perseguono un solo scopo: diventare
capaci di essere. |
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Essendosi concentrato su ciò che è di là dall'udito, di là
dal tatto, di là dalla vista, di là dal gusto e dall'olfatto, che è indefettibile
ed eterno, senza principio e senza fine, più grande del grande, duraturo, l'uomo
si salva dalle fauci della morte. Lo scopo principale delle tradizioni mistiche
orientali è di rimettere ordine nella mente guarendola e acquietandola attraverso
la meditazione. Il termine sanscrito per meditazione - samadhi - significa
letteralmente "equilibrio mentale", che allude allo stato mentale equilibrato e
tranquillo nel quale si sperimenta l'unità fondamentale dell'universo. La
fondamentale unicità dell'universo non è solo la caratteristica principale dell'
esperienza mistica, ma è anche una delle più importanti rivelazioni della fisica
moderna. Essa diviene evidente a livello atomico e si manifesta tanto più
chiaramente quanto più si penetra in profondità nella materia, fino al mondo
delle particelle subatomiche. |
Faire que tout soit poème, le nombre, les sons, les couleurs,
les mots, mais aussi ce qu'embrassent la connaissance, la matière et l'amour. Au
cadran de l'horloge céleste le temps suit, immuable, sa trajectoire divine. La
poésie luit dans la nuit des mots dont quelques uns consentent à lui servir de
support. La lumière qui s'en dégage pénètre seule en nous là où résonne l'echo
du poème, jusqu'au sanglot humide de l'émoi ressenti. Comme un parfum soudain,
le poème sourd et prend en compte notre espoir et notre faim...tandis que,
paisible, vogue le bateau de la vie. |
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Qualsiasi via è solo una via, e non c'è nessun affronto,
a se stessi o agli altri nell'abbandonarla, se questo è ciò che il tuo cuore ti
dice di fare...Esamina ogni via con accuratezza e ponderazione. Provala tutte le
volte che lo ritieni necessario. Quindi poni a te stesso, e a te stesso soltanto,
una domanda...Questa via ha un cuore? Se lo ha, la via è buona. Se non lo ha
non serve a niente. |
...e tutte queste immagini e questi volti giacevano, fluivano,
si generavano, galleggiavano e rifluivano l'uno nell'altro, e sopra tutti v'era
costantemente qualcosa di sottile, d'impalpabile, eppure reale, come un vetro o
un ghiaccio sottilissimo, interposto, come una pellicola trasparente, un guscio
o una forma o una maschera d'acqua, e questa maschera sorrideva, e questa
maschera era il volto sorridente di Siddharta, che egli, Govinda proprio in
quell'istante sfiorava con le labbra. E, così parve a Govinda, questo sorriso
della maschera, questo sorriso dell'unità sopra il fluttuare delle forme, questo
sorriso della contemporaneità sopra le migliaia di nascite e di morti, questo
sorriso di Siddharta era appunto il medesimo, era esattamente il costante,
tranquillo, fine, impenetrabile, forse benigno, forse schernevole, saggio,
multirugoso sorriso di Gotama, il Buddha, quale egli stesso l'aveva visto
centinaia di volte con venerazione. Così - questo Govinda lo sapeva - così
sorridono i Perfetti. |
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C'é una speranza che l'uomo sopravviva, nonostante tutti i
segni del silenzio apocalittico preannunciato dall'evidenza dei fatti? La
risposta a questo interrogativo, forse, è contenuta nell'antica leggenda sulla
resistenza dell'albero inaridito, privato dei succhi vitali. Un monaco, passo
dopo passo, secchio dopo secchio portava l'acqua sulla montagna e innaffiava
l'albero inaridito, credendo senz'ombra di dubbio nella necessità di ciò che
faceva, senza abbandonare neppure per un istante la fiducia nella forza miracolosa
della sua fede nel Creatore e perciò assistette al Miracolo: una mattina i rami
dell'albero si rianimarono e si coprirono di foglioline. Ma questo è forse un
miracolo? E' soltanto la verità. |
Il nostro mondo d’esilio ne verrebbe arso se gli
angeli non nascondessero la loro incandescenza dietro l’apparenza
di ogni cosa; ma ogni cosa contiene questo fuoco e può rivelarlo
all’Uomo che, accedendo a una più elevata dimensione di se
stesso, partecipa allora della sua realtà. |
Einstein, con il principio della relatività(che
oggi sarebbe chiamato quello dell’”Assoluto che le apparenze
nascondono”), ha fatto attraversare a queste scienze la “porta
degli uomini”. |
La poésie, comme tous les arts authentiques, a
le potentiel d’améliorer notre vue et, surtout, notre aptitude
à percevoir la dimension poignante et pertinente de notre propre
situation, de notre psyché et de notre vie, afin de nous aider
à comprendre la direction dans laquelle la pratique de la méditation
nous demande de regarder et de voir, ce à quoi elle demande de
nous ouvrir et ce qu’elle nous permet de sentir et de savoir. |
Dieu est partout, sauf là où il y a un
moi pour le chercher. C’est le moi qui le met ailleurs, il n’y
a que ce moi pour l’empêcher d’être tout. |
Ce que nous appelons réalité n’est
qu’un certain regard de la conscience. Pour un esprit ordinaire,
il y a une différence entre la façon dont les choses apparaissent
et leur nature véritable, ce qui se traduit du point de vue de
notre expérience personnelle par un mélange de souffrance
et de bonheur. Au terme du chemin de la connaissance, on perçoit
directement la nature ultime des phénomènes, ce qui conduit
à la sagesse immuable dans laquelle toute disparité entre
apparences et réalité a disparu. De cette sagesse surgit
spontanément une compassion illimitée pour les êtres
que l’ignorance plonge dans des souffrances sans fin. |