IN VIAGGIO

Per condividere con tutti voi il mio viaggio attraveso la poesia...

Poesia è uno spazio dentro il quale ci si riconosce.
Fin dall'infanzia ho avvertito l'intensità della parola poetica che mi faceva entrare in una dimensione di partecipazione emotiva. In questa dimensione avvertivo di essere non solo una ragazzina curiosa di apprendere, ma anche qualcosa di sconosciuto, di misterioso. Perché da bambini si possiede quella che Baudelaire definisce la facoltà di interessarsi vivamente alle cose, anche alle più banali in apparenza. Infatti, se risaliamo con uno sforzo retrospettivo dell'immaginazione verso le impressioni di quel tempo, ciò che cogliamo è che la sensibilità occupava tutto il nostro essere. Il fanciullo, come dice Baudelaire, vive sempre in attività, egli è sempre ebbro.

Leopardi ci fu vicino nel tempo della scuola. La sua condanna della filosofia dell'ottimismo ci aprì dubbi, nuove esplorazioni: la consapevolezza della nostra condizione umana ci liberò e ci innalzò, come ginestre che esalano il loro profumo nei deserti.
La poesia ci fu d'aiuto, fu strumento, tramite verso la conoscenza.

E quanto ci nutrì Montale: ci sentimmo la foglia incartocciata, il cavallo stramazzato. E poi c'era la splendida "I limoni", che durante le passeggiate ci accompagnava a tal punto che le cose sembravano davvero vicine fino a tradire il loro ultimo segreto e allora sembrava possibile trovare una verità.

Attingemmo, da quel pozzo senza fondo che è la poesia, a piene mani, felici come i poeti che "dopo essersi lasciati alle spalle gli affanni e i dolori che pesano con il loro carico sulla nebbiosa esistenza, possono con ala vigorosa slanciarsi verso i campi luminosi e sereni, coloro i cui pensieri, come allodole, svettano liberamente verso il cielo del mattino; coloro che volano sulla vita e comprendono agevolmente il linguaggio dei fiori e delle cose mute".

I poeti attingono l'essenza da zone inesplorate, scandagliano il profondo, luogo sedimentato di esperienze e riflessioni, di sofferti vissuti. Tutti i materiali di cui la memoria si è ingombrata si classificano, si dispongono in ordine, si armonizzano; e quest'opera è il risultato di una percezione infantile, cioè di una percezione acuta, magica a forza d'ingenuità. Per incanto, talora solo apparentemente, affiorano brandelli luminosi, armoniosamente collegati al tutto. I segmenti si definiscono in arte; in chi legge, ascolta, osserva si verifica una risonanza ramificata ed ampia a seconda del livello di coscienza. Attraverso la poesia l'essere si manifesta. Perchè poesia, afferma Sergio Solmi: "è accordo supremo del nostro essere con sè medesimi. Far poesia vuol dire riconoscersi".

Emily Dickinson al critico Thomas W. Higginson che le aveva chiesto cosa fosse per lei poesia rispose: "se leggendo un verso il mio corpo diviene così freddo che nessun fuoco può riscaldarlo, so che è poesia.

I poeti sono compagni di viaggio. E noi avvertiamo, ogni volta che un verso ci risveglia a noi stessi, un colpo di frusta che ci rianima, un brivido, una brezza che riaccende quella piccola luce nascosta nel fondo di ciascuno.
Anche noi, insieme ad Emily Dickinson, siamo consapevoli che durante la nostra vita non potremo mai dare una risposta definitiva ai problemi assillanti sul significato misterioso della nostra identità. Emily Dickinson ebbe il coraggio di guardare questa incertezza con estrema lucidità sia come verità che investe l'intera condizione umana, sia come solitudine individuale nell'ambito della coscienza. E' emozionante avvicinarla: basta sperimentarlo. I suoi 'momenti di verità' furono momenti di coscienza, in cui l'eterno si sostitui' all'io confuso, diviso, tormentato.

Il poeta tocca il sacro che è in tutti noi, vi attinge con gioia, plasma se stesso attraverso la poesia. Vive quella disciplina che si svolge nel corso di tutta la giornata, che investe il movimento del pensiero, che dà alla mente un'unità di qualità religiosa. Sente esplodere l'infinito nel suo cuore mortale e, non soltanto regge quel turbine, ma tenta di aprirci una via col mezzo che gli è più congeniale: scrivendo.

Poesia è solidarietà e condivisione di cio' che si è compreso. Poesia è una forma di meditazione fondata sull'esperienza dell'istante presente e richiede una qualità di attenzione e di coscienza libere.
Poesia è emozione per partecipazione, non è fondata sull'opposizione io/l'altro. Ci si dimentica di se stessi come quando si guarda un paesaggio, quando si ascolta un brano musicale. Insegna uno stato di vigilanza e di osservazione neutra. E' collegata a un non-tempo, all'eterno presente. E' condivisione di cio' che si è "visto". La poesia ci trasforma e per cio' stesso trasforma tutto cio' che ci circonda.


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