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Preceduta
da Nuvole in transito (1998), Cieli di luce (2003) e Spine di melograno
(2004), questa quarta raccolta di versi conferma l'originalità della ricerca
di Laura Scottini, una voce tesa a comunicare al lettore la necessità
di trovare una chiave di interpretazione della realtà più semplice e insieme
complessa di quella che di solito adoperiamo, distratti come siamo dalla
fretta e dalla scarsa attitudine a cogliere segnali da tutto ciò che ci
circonda. La piuma di pettirosso del titolo attesta l'aspirazione di Laura
Scottini a raggiungere un approfondito livello di conoscenza attraverso
la finezza con cui scruta ed osserva la natura. La piuma lasciata cadere
dal pettirosso, un uccello vivace che ha in sé qualcosa di magico per
la sua provenienza dall'alto e insieme di familiare per la possibilità
di vederlo ogni giorno nei giardini delle nostre città, rivela non solo
delicatezza, ma anche grande forza. Quella piuma è una sorta di talismano
che tutti possono afferrare ma nel contempo costituisce un indispensabile
strumento per capire meglio il mondo, liberando gli occhi dalle nebbie
che talvolta li avvolgono. A quanto mi ha scritto qualche tempo fa la
Scottini "Il viaggio è difficile, ma il pettirosso a balzi si nutre e
spicca il volo; così vivo i miei giorni di nostalgia e di impegno, mi
cibo di luce e tento di tradurre in conoscenza il percorso dell'anima".
Quello che viene prospettato in questa raccolta di versi senza titolo
che si susseguono "come un unicum privo di interruzione"1 è un itinerario
faticoso e difficile, anche se a renderlo meno duro bastano il rigore
della ricerca, l'accettazione della vita e gli affetti sinceri. |
Raccolta di poesie edita da Aletti Editore
prefazione di Roberto
Trovato